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Riaprire il Casinò di Taormina?

La storia delle vicende giudiziarie, amministrative e politiche riguardanti l’apertura o meno del Casinò di Taormina è uno spaccato dei paradossi e dei conflitti dei poteri in Italia e fa emergere la consistenza dei pregiudizi e degli interessi del nord contro il Sud. Una legge del periodo fascista vieta il gioco d’azzardo in Italia, non per motivi etici, ma per il pericolo di possibili turbamenti dell'ordine pubblico. Nel caso dei casinò si tratta di motivazioni sicuramente ipocrite, perché il contesto ambientale, a carattere soprattutto turistico, esclude questi pericoli, come è, tra l’altro, dimostrato dalla lunga storia dei casinò autorizzati di San Remo, Campione, Venezia e Saint Vincent. Che il gioco d’azzardo non sia, inoltre, considerato dal nostro ordinamento giuridico attività immorale o pericolosa è dimostrato dal fatto che lo stesso Stato organizza tante lotterie ed oggi anche le scommesse. 
C’è da considerare ancora che il casinò di Saint Vincent fu aperto con un atto amministrativo della Regione Val D’Aosta, poi successivamente ratificato in vari gradi di giudizio fino al pronunciamento della Corte di Cassazione, mentre quello di Taormina, aperto per una notte nel 1962 e successivamente soltanto dal febbraio ‘63 fino al gennaio ’65, avendo la Polizia in entrambi i casi impedito la prosecuzione del  gioco, non è operante perché parte della magistratura si è comportata in modo contraddittorio e difforme rispetto alla vicenda di Saint Vincent. 
Eppure, come scrive un ex Commissario di Pubblica Sicurezza di  Taormina, il dott. Salvatore Dotto, la sentenza del Tribunale de L’Aquila, seguita a quella del Pretore di Taormina, divenuta di fatto cosa giudicata, legittimò l’attività svolta dal casinò e proiettò nel futuro la sua intrinseca liceità. 
A prescindere dalle controversie giudiziarie, è comunque innegabile che la riapertura del Casinò a Taormina rilancerebbe oggi il turismo nell’area e in tutta la Sicilia, producendo benefici indiscutibili sul piano economico ed occupazionale. 
Per questi motivi l'Amministrazione comunale in carica si sta adoperando in tutti i modi per riparare a un torto storico ai danni di Taormina e di tutta la Sicilia.