Gli aragonesi e gli spagnoli

Tardo medioevo e Rinascimento

Se la Sicilia rinascimentale fu fondamentale nei processi storici europei, non lo fu in campo architettonico. Il sedimento gotico resta ben radicato e gli stessi artisti rinascimentali non escono dal compromesso fra cultura gotica locale e sopravvenuta rinascita. Architetto decoratore e scultore rinomato fu il lombardo Domenico Gagini, che dal 1463 si stabilisce in Sicilia. Avendo manifestato incertezza di linguaggio nelle opere liguri, si ambienta bene nell'isola del gotico aragonese, dove molti scultori ne seguiranno i modi. Il figlio Antonello Gagini continua sulla stessa via, amplificando i tratti figurativi del padre. Nella Chiesa di S. Maria del Gesù si conservano due opere scultoree di quest'ultimo. Isolano è l' architetto Matteo Carnelivari, il cui capolavoro è S. Maria della Catena a Palermo. Il messinese Antonio Freri opera a Catania nella Cattedrale, secondo un gusto che si diffonderà nella Spagna andalusa. Nella pittura si afferma Antonello da Messina, il grande artista che con il suo inconfondibile stile porta un originale contributo alla pittura italiana. Egli è partecipe dei nuovi valori umanisti : la natura profonda dei personaggi, nei suoi ritratti, è rivelata in un istante dalla luce e dai tratti fisionomici. Il grande Antonello influenzò artisti come Yacometto Veneziano e Giovanni Bellini. Pur lavorando a Catania per brevi periodi, è documentato che lasciò alla città dei gonfaloni per le chiese di S. Maria della Misericordia, di S. Luca, di S. Michele, di S.Barnaba e che per testamento fu sepolto nella chiesa di S. Maria del Gesù.
In Cattedrale è possibile osservare alcune opere dell'epoca, come la
Tomba di Costanza d'Aragona, sita nel transetto, e la Tomba del vicerè Ferdinando de Acuña, sita nell'abside destra, nella Cappella di Sant'Agata.
L'
Università di Catania è la più antica di Sicilia. Fondata nel 1434, quando ancora l'Europa intera contava pochissime università è legata al nome del re Alfonso d'Aragona, detto il Magnanimo e di due illustri catanesi, Adamo Asmundo e Battista Platamone. L'Università fu chiamata Studium Generale non perchè venivano insegnate tutte le discipline, ma perchè costituiva l'unica università di Sicilia abilitata a rilasciare diplomi di laurea, uguali per valori e privilegi, a quelli delle antiche università di Salamanca, Valladolid e Bologna. Questa abilitazione Messina potè ottenerla soltanto un secolo dopo e per un breve periodo e Palermo solo nel 1805.

Palazzo Platamone

Edificato nel XV secolo, insieme a Palazzo Biscari, era fra i palazzi più sontuosi della città. platamon.jpg (8289 byte)Oggi  non rimane che un loggiato, sormontato da un balcone, custodito nel cortile del Monastero di San Placido. La decorazione a chevron, strisce a zig zag di pietra lavica e calcarea, mentre nella Porta della Chiesa del Santo Carcere si trova sulle colonne, qui decora orizzontalmente il balcone ed è interrotta, al centro, dallo stemma della famiglia. Il palazzo si trovava inserito nel monastero, perchè già nel XV secolo la famiglia lo aveva donato ai religiosi.
Crollato a causa del terremoto del 1693, il convento venne ricostruito, conservando i resti rinvenuti del preesistente monastero. All'interno di esso è possibile vedere una parte della struttura del palazzo, che era connessa al porto tramite un passaggio privato che attraversava le mura. Oggi
è stato restituito dall'Amministrazione comunale alla città come luogo per incontri culturali e musicali. Ogni sabato molti giovani catanesi si recano nel cortile ad ascoltare i concerti che vi si svolgono, affollando la bella e vicina piazza Bellini.